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31 luglio 2014

CHI CONTROLLA LA MENTE UMANA... CONTROLLA I POPOLI.

                                            



NON HO TROVATO IL VIDEO SOTTOTITOLATO IN ITALIANO...
SPERO SIA COMPRENSIBILE.
Uno degli esperimenti psicologici più discussi, ben noti all’ampia opinione pubblica, è lo Stanford prison experiment, effettuato nel 1971 dallo psicologa americano Philip Zimbardo. Il gruppo di 24 giovani uomini fu diviso in due parti. Quelli della prima ricevettero il compito di svolgere il ruolo di detenuti, gli altri – quello di agenti di custodia. Furono messi in una prigione artificiale al fine di capire come influisce sulle azioni degli uomini il sistema che consente agli uni di amministrare la legge e costringe gli altri di obbedire inesorabilmente.
Per realizzare codesto esperimento nei locali al piano sotterraneo dell’edificio della facoltà di psicologia fu progettata la coppia esatta di una vera prigione, dove furono messi 12 detenuti. Dovevano portare gli abiti da carcere, farsi chiamare non col proprio nome, ma solo col numero personale, rispettare rigorosamente la gerarchia e la disciplina. Inoltre, per tutta la durata dell’esperimento i “detenuti” dovevano subire un disorientamento individuale insieme ad un forte stress emotivo, alla sensazione di impotenza, alla sensazione di essere privato di tutti i diritti, alla comprensione della propria nullità. Gli agenti di custodia, invece, avevano una carta bianca assoluta. Potevano punire in ogni modo i loro prigionieri. Di conseguenza, nei primi due giorni di esperimento emerse che la maggioranza degli agenti di custodia avevano inclinazioni sadiche, anche se all’inizio dell’esperimento tutti i suoi partecipanti erano stati riconosciuti assolutamente santi sul piano psicologico, avevano buoni rapporti con il gruppo dei “detenuti”.
I “reclusi”, a loro volta, si fusero nel loro ruolo a tal punto che iniziarono a sentirsi detenuti di una vera e propria prigione. Entrambi i gruppi dimenticarono totalmente che stavano partecipando ad un esperimento, che in realtà erano liberi di non fare quello che gli richiedevano gli altri. Dimenticarono che era una vita falsa. Dopo le orrende sevizie da una parte dei partecipanti nei confronti degli altri, l’esperimento programmato per due settimane, fu fermato d’urgenza per motivi etici.
L’Esperimento di Stanford è alla base contemporaneamente dei due film omonimi “L’Esperimento” di produzione americana e tedesca, nonché del libro “Black box” dello scrittore italiano Mario Giordano.
Il tema del comportamento non ispirato ai principi che Philip Zimbardo stesso tenne durante l’esperimento è stato discusso più volte da molti psicologi di caratura internazionale. Secondo loro, da parte sua è stato poco etico ammettere il passaggio dalle sevizie morali a quelle fisiche. Ma Zimbardo stesso è convinto che il suo lavoro riflette splendidamente le caratteristiche specifiche della natura umana. Gli uomini sono pronti a commettere orrendi crimini se sanno che la responsabilità ne ricade non su di loro ma sui dirigenti superiori come è stato nel caso dei “detenuti” di Zimbardo.
Inoltre, l’esperimento dimostra come possono cambiare, fino a non conoscerle quasi più, le persone salite al potere, che sanno che non saranno mai punite quali che siano le loro azioni. Probabilmente, è proprio per questo motivo che gli atroci esperimenti psicologici sono diventati di casa e fioriscono proprio in America? Infatti, proprio gli americani riescono ad evitare molto spesso la punizione legittima per le loro azioni, e non solo nella vita sociale.

Vedi anche questi video (sottotitolati in italiano)


L'influenza dell'autorità può portarci ad agire contro la nostra morale?
 pare di sì....!
E QUESTO IN TEMPO DI PACE, CON CHI COMANDA IN CAMICE BIANCO...
IMMAGINATE IN TEMPO DI GUERRA, CON CHI COMANDA IN UNIFORME !!




Quanto conta il giudizio altrui per le nostre scelte? 
L'essere umano tende a conformarsi per non sentirsi debole, per sentirsi protetto dalla massa.




BUONA VISIONE E...
MEDITATE GENTE, MEDITATE...

24 luglio 2014

PERCHE' NESSUNO FERMA I MASSACRI ?!?



PERCHE' I MASSACRI IN PALESTINA, UCRAINA E ALTRI PAESI ?!?
E NESSUNO LI FERMA ?!?

TUTTO RIENTRA IN UN PIANO PRECISO PER RIDURRE LA POPOLAZIONE MONDIALE, TANTO TEMUTA DAI GOVERNI TOTALITARI MONDIALI.
SONO ANNI CHE NE PARLANO E SEGRETAMENTE METTONO IN ATTO LE LORO "SOLUZIONI":
UNA "POTATURA" PERIODICA, COME FANNO I GIARDINIERI CON GLI ALBERI, PER CONTROLLARNE IL NATURALE SVILUPPO...
 --TRAMITE VIRUS, CREATI IN  LABORATORIO, DIFFUSI IN AREE DEL PIANETA...
 --TRAMITE ALTERAZIONE DEI CIBI, CHE PROVOCANO TUMORI E ALLERGIE...
MA QUESTI METODI RICHIEDONO TEMPI (PER LORO) TROPPO LUNGHI PER FAR DIMINUIRE LA POPOLAZIONE IN PERCENTUALE SIGNIFICATIVA !!
ED ECCO CHE RICORRONO AI "VECCHI METODI", COME SI POSSONO ELIMINARE MILIONI DI PERSONE SE NON RICORRENDO A UNA GUERRA ?!?
E INOLTRE OTTENGONO UNA "SELEZIONE NATURALE" FACENDO MORIRE I PIU' DEBOLI !!
UN ALTRO CHIARIMENTO E' NECESSARIO, PER CAPIRE MEGLIO IL LORO PIANO D'ATTACCO:
PERCHE' BOMBARDANO UNA INTERA NAZIONE PER ELIMINARE 1 MILIONE DI PERSONE, E NON USANO UNA BOMBA SU UNA SINGOLA CITTA' CON ABITANTI SUPERIORI AL MILIONE ??
PER CAPIRE LA RISPOSTA BISOGNA CHIEDERSI PRIMA:
-- SE I GOVERNANTI NON CONSUMANO LE LORO RISORSE PER FAR SOPRAVVIVERE I CITTADINI POVERI...
  PERCHE' NON VOGLIONO CHE AUMENTI LA POPOLAZIONE SU CERTI TERRITORI ?!?
ALLORA INIZIERETE A CAPIRE LA VERITA' STORICA !!
AI GOVERNANTI NON IMPORTA NULLA DI CHI VIVE SU UN TERRITORIO, A LORO INTERESSA SOLO DEPREDARE QUEL TERRITORIO !!
LA FORESTA AMAZZONICA HA TANTA LEGNA DA TAGLIARE, E STERMINARE GLI INDIGENI CHE LA ABITANO E' UNA NECESSITA'...
DOVE NON CI SONO ALBERI CI SONO MINERALI DA ESTRARRE, E SE NON CI SONO MINERALI C'E' IL PETROLIO, E SE NON C'E' IL PETROLIO... BASTA ANDARE PIU' IN PROFONDITA' PER ESTRARRE IL GAS CON IL NUOVO SISTEMA DEL FRACKING !!
E SU QUEI TERRITORI NON VOGLIONO TROPPA GENTE PRESENTE...
GLI BASTANO SOLO QUEI POCHI UTILI COME MANO D'OPERA,
NATURALMENTE SCHIAVIZZATA, CHE SI ACCONTENTI DELLA PAGA DA FAME, E CHE NON SI RIBELLI ALLA DISTRUZIONE DEL TERRITORIO E DELLA POPOLAZIONE !! 




Per ulteriori informazioni vedi il video:


23 luglio 2014

ANALIZZANDO... GLI "ANALIZZATORI" DEL BOEING 777.




ANALIZZANDO... GLI "ANALIZZATORI" DEL BOEING:


L'AMERICA VUOLE ANALIZZARE, POICHE' L'AEREO E' COSTRUITO DA UNA SOCIETA' STATUNITENSE...
L'UCRAINA VUOLE ANALIZZARE, POICHE' L'AEREO ERA SUL TERRITORIO UCRAINO...
L'AUSTRALIA VUOLE ANALIZZARE, POICHE' SONO MORTI CITTADINI AUSTRALIANI...
STESSO VALE PER L'OLANDA E ALTRE NAZIONI CHE AVEVANO A BORDO LORO CONCITTADINI.
MA LA RUSSIA NON PUO' ANALIZZARE NULLA, POICHE' VIENE INDICATA COME COLPEVOLE DEI FATTI !!
SE TANTO MI DA' TANTO, NEL CASO CHE VIAGGIANDO IN AUTO FINISCO IN UN FOSSO...
LA PERIZIA DEVE FARLA LA FIAT ?!? E SE RISULTA CHE L'AUTO ERA COSTRUITA MALE... LA FIAT LO DIREBBE ??
E SE LA STRADA E' COMUNALE, IL PERITO DEVE ESSERE IL SINDACO DEL PAESE ?!? E SE L'INCIDENTE E' DOVUTO ALLA CATTIVA MANUTENZIONE DELLA STRADA... IL SINDACO LO DIREBBE ?!?
E SE NELLA MIA AUTO ITALIANA CI FOSSERO PASSEGGERI EXTRA COMUNITARI... CHE NAZIONE DOVREBBE ANALIZZARE I ROTTAMI ?!?
NATURALMENTE IO, IN QUANTO "PROBABILE INDIZIATO"...
NON POSSO CERCARE LE PROVE A MIA DISCOLPA PER LE CAUSE DELL'INCIDENTE !!
TUTTO LOGICO E LEGALE... O NO ?!?

DALL' ARTICOLO su: italian.ruvr.ru

Le vere cause del disastro del Boeing malese devono essere individuate dagli specialisti dell'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (ICAO). Come ha dichiarato il Presidente del Consiglio dell'ICAO Olumuyiwa Benard Aliu, gli esperti aiuteranno a identificare la causa della tragedia.
Il Boeing 777 in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur, si è schiantato nella parte orientale dell'Ucraina il 17 luglio. A bordo dell’aeronave vi erano 298 persone, tutte decedute. L'incidente è avvenuto nello spazio aereo ucraino. L’Ucraina, così come la Russia, è Paese fondatore della Interstate Aviation Committee (IAC), insieme a un certo numero di paesi della CSI. L’IAC è l'unica autorità deputata ad indagare su tutti gli incidenti e disastri sul territorio dei Paesi firmatari l'accordo. Legalmente il diritto di investigare l'incidente appartiene all’IAC. Allo stesso tempo, data la grande risonanza di questo evento, considerato che l'aereo malese è un velivolo costruito dalla società statunitense Boeing, si può parlare di terze parti che hanno il diritto, insieme con gli specialisti della IAC, a partecipare all'inchiesta dello schianto, afferma l'esperto della commissione della Duma per i trasporti Roman Gusarov:
"Perché intorno ad una tragedia così grande c'è molta politica, ma sarebbe meglio che le indagini fossero condotte dagli esperti indipendenti dell’ICAO. Se la Russia cercherà di difendere il relativo diritto di indagare sulla tragedia, corriamo il rischio di essere accusati di nascondere la vera causa dell'incidente. Proprio come sta ancora accadendo con l'aereo di Lech Kaczynski che si è schiantato nei pressi di Smolensk nel 2010. La parte polacca si rifiuta categoricamente di credere che l'incidente sia stato causato dai piloti polacchi e ritiene che la IAC nasconda qualcosa alla comunità mondiale.
D'altra parte, se si persegue la strada che è stata offerta dalla parte ucraina e dare il diritto di indagare ad un'agenzia europea, si potrebbero perdere alcune informazioni affidabili. E che potrebbe creare sfiducia da parte della Russia sul risultato da presentare a questa agenzia. Quindi è preferibile che la catastrofe sia indagata dagli esperti neutri dell'ICAO che comprendono, tra l'altro, specialisti russi ha detto Roman Gusarov:
E questo ha un precedente. È possibile richiamare alla memoria il caso del Boeing della Corea del Sud, che fu abbattuto nel 1983 in l'Unione Sovietica su Sakhalin. Su questo incidente indagarono gli esperti dell'ICAO. La loro conclusione fu completamente oggettiva e imparziale.
È molto importante che tutti i membri dell'ICAO abbiano uguali diritti e accesso alle informazioni e alle indagini. A differenza di molte altre organizzazioni internazionali, che possono svolgere un ruolo legato alla dimensione del Paese o alla sua influenza politica. Ora è altamente auspicabile che gli esperti ICAO appena possibile siano ammessi ad esaminare il relitto schiantatosi e inizino a lavorare. Prima lo faranno, più affidabili saranno le informazioni che potranno trarne, meglio saremo in grado di trarre conclusioni sulla causa del disastro. Informazioni molto importanti le attendiamo dai registratori della voce e e dei parametri, ha detto l'esperto:
Dalla voce potremo comprendere se non ci fossero segni di preoccupazione nell'equipaggio in merito al disastro. E i parametri. Ci sono state delle deviazioni nel volo del velivolo e, con certezza quasi assoluta, si può stabilire se vi fosse depressurizzazione istantanea ad alta quota e se l'aereo è stato distrutto. O planava per qualche tempo.
Tutti questi dati sono attendibili e possono illustrare al 99 per cento tutto il quadro di quanto accaduto.


14 luglio 2014

M346 ITALIANI consegnati a ISRAELE


  L’Italia è oggi il maggiore fornitore di sistemi militari dell’Unione europea  verso Israele,

 e proprio nei giorni scorsi, durante i raid aerei israeliani su Gaza, Alenia Aermacchi del gruppo Finmeccanica, ha inviato i primi due aerei addestratori M-346 (su 30 dell’intera commessa) alla Forza Aerea israeliana».  La Rete Italiana per il Disarmo lancia l’ennesimo inutile appello perché il governo italiano sospenda l’invio di armi e sistemi militari a Israele e si faccia promotore di una simile misura presso l’Unione europea, durante il semestre di presidenza Renzi.

La Rete Italiana per il Disarmo raggruppa le principali organizzazioni italiane impegnate sui temi del disarmo e del controllo degli armamenti.I nuovi velivoli addestratori M346 hanno il principale scopo di favorire addestramento e “transizione” a caccia di nuova generazione e possono anche essere armati e utilizzati per bombardamenti, grazie alla loro maneggevolezza, specie in aree urbane e di conflitti a basso dispiegamento di forze armate e di contraerea.

Secondo Rete Italiana per il Disarmo tutto ciò avviene in aperto contrasto con la nostra legislazione relativa all’export di armamenti, il cui primo articolo prevede proprio l’impossibilità di fornire armamenti a Paesi in stato di conflitto armato, o i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell’UE o del Consiglio d’Europa.

I primi M346 sono stati consegnati il 9 luglio in coincidenza con il 24º anniversario di promulgazione della legge 185/90, una delle più disattese del codice.

La 185/90 attribuisce al Ministero degli Esteri la facoltà di decisione sull’esportazioni di armamenti (tramite l’UAMA – Unità per le autorizzazioni dei materiali d’armamento).

La Rete Italiana per il Disarmo lo chiede al Ministro Federica Mogherini, la ministra di Renzi per gli Esteri, ma Federica Mogherini non si schioda dalle parole rituali di condanna degli attacchi aerei sulle aree civili quando potrebbe promuovere una decisione veloce e chiara sulla fornitura inopportuna. 

L’Italia è complice di questo massacro.


  Mogherini, una decina di anni fa, rappresentava la Sinistra giovanile nei summit del movimento dei social forum. Anche allora la sua organizzazione aveva un pacifismo intermittente e strabico.  Vale la pena di sfogliare l’album dei ricordi e tornare a una trentina di anni fa quando un presidente italiano dichiarava:

“Io sono stato in Libano. Ho visto i cimiteri di Sabra e Chatila. E’ una cosa che angoscia vedere questo cimitero dove sono sepolte le vittime di quell’orrendo massacro. Il responsabile (Ariel Sharon) e’ ancora al governo in Israele. E quasi va baldanzoso di questo massacro compiuto. E’ un responsabile cui dovrebbe essere dato il bando dalla società”.

 (Sandro Pertini. Messaggio presidenziale agli Italiani. 31 dicembre 1983).






13 luglio 2014

1812. La storia della DISFATTA napoleonica. 2014. La storia si ripete ??


   1812. La storia della DISFATTA napoleonica.

     2014. La storia si ripete ??

 Tarle racconta che Napoleone aveva lasciato il suo esercito impegnato nelle acque della Beresina, per abbandonarsi ad  una lunga corsa di dodici giorni attraverso mezza Europa che lo aveva portato alle Tuilleries all’alba del 18 dicembre.

Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/radio_broadcast/39529380/39668802/Tarle racconta che Napoleone aveva lasciato il suo esercito impegnato nelle acque della Beresina, per abbandonarsi ad  una lunga corsa di dodici giorni attraverso mezza Europa che lo aveva portato alle Tuilleries all’alba del 18 dicembre.
Nei sei mesi della campagna di Russia aveva perso mezzo milione di uomini, ma lui, come tutti i dittatori temeva piu’ che altro di perdere la faccia.
  A Parigi si era fatto precedere dal famoso Bollettino n.29 che annunciava la sconfitta di cui pero’ lui attribuiva la responsabilita’ a tutti gli altri e prima di tutto al Generale Inverno.
  Due secoli dopo la leggenda e’ ancora viva se un giornalista italiano si sente in dovere di smentirla…
  Secondo Paolo Granzotto infatti sarebbe stata creata dallo stesso Napoleone che nel  «prematuro sopraggiungere dell'inverno»aveva voluto vedere il  responsabile della disfatta.
   “In verità fino alla Beresina  – egli scrive -  l'inverno russo era stato insolitamente mite. Quando si fece davvero sentire sembrò più rigido di quel che fosse perché nulla era stato predisposto per affrontarlo. I piani prevedevano infatti di trascorrerlo nei sontuosi edifici moscoviti, con le tavole imbandite davanti ai caminetti accesi. A fiaccare l'esercito fu semmai una estate torrida unita alla drammatica carenza dei servizi medici.
  Prima ancora che fosse sparato un solo colpo, 90.000 soldati erano morti di dissenteria, difterite e tifo. “
  Cinquantanni prima il grande storico russo Evghenj Tarle era stato piu’ lapidario: “ Non il gelo e gli spazi sconfissero Napoleone, ma la resistenza del popolo russo….Esso aveva difeso il suo diritto ad una esistenza nazionale indipendente e lo aveva fatto con una irresistibile volonta’ di vittoria, con un eroismo sprezzante di ogni clamore, come nessun altro al mondo…”
  Alessandro I aveva detto sei mesi prima che nessuna trattativa sarebbe stata possibile fino a quando un solo soldato nemico fosse rimasto sul suolo della patria.
  Volgeva al termine quel fatidico 1812 e coloro che avevano potuto, erano fuggiti. In terra russa erano rimasti soltanto centinaia di migliaia di cadaveri, mezzo milione di uomini, di cui a Napoleone non importava nulla, come egli stesso aveva confessato a Metternich.
  I soldati russi avevano raggiunto i confini della patria, ma non si erano fermati.
  Leggiamo nel diario del soldato Aleksandr Cicerin .
  “2 gennaio 1813. A 28 verste da Merech.
  Ieri abbiamo iniziato l’anno nuovo con una marcia tremenda. Alle 8 del mattino ci siamo radunati sulla riva del Neman. Prima di passare all’azione e’ stata officiata la liturgia. Abbiamo attraversato il fiume con la musica e un  triplice Hurrah. Poi ci siamo lasciati alle spalle il fiume e ho messo piede in un paese straniero avvertendo  una inconsapevole emozione. Alla fine ci siamo fatti il segno della croce per l’ultima volta in terra natia e ho ricordato gli amici, ho pensato ai cari genitori e per le prime otto verste mi e’ sembrato di marciare insieme a loro…”
  In un certo senso quelle prime otto verste in terra straniera possono essere considerate l’inizio della sesta coalizione, benche’ la Prussia soltanto a marzo si uni’ alla Russia, seguita, nell’ estate, da Inghilterra, Austria e Svezia.
  Le truppe russe avanzavano e a fine gennaio entrarono a Varsavia. Ma Kutuzov aveva fretta e punto’ subito su Kalisz, da cui sarebbe partita l’offensiva sulla Germania.
  Ma non riusci’ a vederla.
  Mori’ il 26 aprile del 1813 in una piccola cittadina della Prussia che oggi si trova in territorio polacco.
  La Prussia dichiaro’ guerra alla Francia e si alleo’ con la Russia.
  Alleati e vassalli e finanche i vecchi compagni d’arme come Murat e Bernadotte, decisero di scrollarsi di dosso Napoleone convinti di poter avere un futuro soltanto senza e contro di lui.
  I primi mesi del 1813 furono contrassegnati da battaglie sanguinose in cui spesse volte la vittoria aveva il sapore della sconfitta.
  Comunque, al di la’ delle alterne fortune militari di quella prima fase della campagna, fu subito chiaro che la futura sesta coalizione avrebbe disposto di una significativa superiorita’di uomini e mezzi.
  E che Napoleone non sarebbe riuscito ad evitare la sconfitta definitiva, benche’ Metternich gli offrisse una ciambella di salvataggio che sembrava piuttosto una spinta verso il baratro.
  A Dresda Metternich  presento’ a Napoleone  la proposta di un congresso di pace. Lui, Bonaparte, avrebbe dovuto soltanto rinunciare a Olanda, Svizzera, Spagna. Unione del Reno, Polonia e gran parte dell’Italia…
  Napoleone represse a stento l’indignazione, ma perche’ aveva bisogno di tempo accetto’ di stare al gioco di quello che sarebbe passato alla storia come il Congresso di Praga.
  Il cui copione era stato gia’ scritto ed infatti il 10 agosto Metternich annunciava che l’Austria scendeva in guerra  contro Napoleone  a fianco della coalizione.
  Con l’autunno incomincio’ la secessione volontaria o forzata degli staterelli che Napoleone aveva fondato per parenti e amici.
  A settembre Massimiliano di Baviera si dichiaro’ sciolto da ogni vincolo di alleanza con la Francia  napoleonica.
  Il 26 ottobre la cavalleria cosacca caccio’ dalla Westfalia Re Jerome Bonaparte e il suo regno’ aderi’ alla coalizione.
  Il 2 novembre Federico di Wuttemberg fece altrettanto.
  L’Armata russo-austro-prussiana si era attestata ai confini con la Francia. E secondo lo storico Mikhailovski-Danilevskii, testimone oculare di quegli avvenimenti, per tutto il mese di dicembre Alessandro I aveva spronato gli alleati ad entrare in territorio francese.
  Nella notte di San Silvestro la Guardia russa, al comando diretto dello zar varco’ i confini della Francia.
   Il 26 gennaio del 1814  le truppe alleate si concentrarono nello Champagne a 200 chilometri da Parigi.
  Lo stesso giorno Napoleone saluto’ il Re di Roma, di tre anni, e la moglie Maria Luisa e parti’ per la sua ultima battaglia.
  Non li avrebbe piu visti.
  Gli storici francesi, come Lavisse e Rambaud, hanno descritto quell’ultima battaglia, in verita’ articolata in tutta una serie di sanguinosi combattenti, come una folgorante vittoria, in cui Napoleone, come avrebbe detto lui stesso, aveva ritrovato gli stivali delle prime campagne italiane.
  Si, nel corso delle operazioni in territorio francese Napoleone seppe cogliere alcune vittorie,  ma queste rimasero sempre  fine a se stesse e senza alcuno sbocco strategico.
  La solita mistificazione della storia che Napoleone aveva iniziato dopo la Beresina.
  Allora, nei  dodici giorni di viaggio verso Parigi, aveva ripetuto a Colencour che durante la campagna di Russia, da Smolensk a Borodino, aveva sempre battuto i russi.
  Ben sapendo che il  fido e prudente diplomatico non avrebbe avuto il coraggio di chiedere perche’ allora stavano scappando.
  A fine marzo le truppe della coalizione decisero che la guerra doveva essere decisa a Parigi e non in una serie infinita di scontri sui campi della Francia.
  Il 29 marzo settecentomila parigini seppero che i russi erano alle porte della citta’.
  Dopo alcuni duri combattimenti alla periferia della citta’ Alessandro I chiese la resa ai parlamentari francesi con queste parole: “ Che Marmon ponga fine alla battaglia, se Parigi non si arrendera’, entro questa sera  nessuno sapra’ mai dove si trovava la capitale…”
  Fra le truppe russe c’era un testimone d’eccezione, il futuro scrittore Aleksandr Pisarev che nella sua opera piu’ celebre dedicata ai Granatieri russi, cosi’ annotava il 30 marzo del 1814: “ Alle 12 di questa mattina le truppe russe al comando dell’Imperatore, entrarono trionfalmente a Parigi. Gli abitanti della citta’ hanno accolto fra gli applausi i Vincitori…”
   La Grande guerra patriottica del 1812 si era conclusa.

     2014... Ora inizia la replica ?!?




Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/radio_broadcast/39529380/39668802/

10 luglio 2014

ESISTE GENTE CHE...





ESISTE GENTE CHE...
VORREBBE FAR SPARIRE LA GENTE CHE VIVE DIVISA DA UNA LINEA DI CONFINE...LA SINISTRA CHIEDENDO LA LIBERTA' PER UN POPOLO,LA DESTRA PRATICANDO IL GENOCIDIO DI UN POPOLO !!(e questo vale in Palestina come in Ucraina , e in tanti altri paesi in lotta)POI...ESISTE GENTE CHE VORREBBE FAR SPARIRE OGNI LINEA DI CONFINE !!E' QUESTA LA DIFFERENZA TRA I POLITICI E I RIVOLUZIONARI !!
PS:
          ALCUNE NAZIONI RITENGONO CHE ISRAELE HA DIRITTO DI PROPRIETA' SUI TERRITORI... 
IN QUANTO ERANO 5.000 ANNI FA IL REGNO DI ISRAELE...

PER COERENZA DOVREBBE, CHI LA PENSA IN QUESTO MODO, PREPARARSI LA VALIGIA E LASCIARE LIBERE LE TERRE CHE... 5.000 ANNI FA APPARTENEVANO ALL'IMPERO ROMANO, ALLA MAGNA GRECIA, AI FARAONI EGIZI... 
E ALLE TRIBU' INDIANE E MAYA DELLE AMERICHE !!



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